Ponte Coperto di Pavia
BREVE PRESENTAZIONE
Uno dei simboli per eccellenza di Pavia e luogo assolutamente da non perdere per chi vuole visitare la città; attraversare il ponte consente di ammirare lo scorrere lento delle acque del Ticino, le cupole e i palazzi cittadini, nonché immortalare nei propri scatti fotografici i meravigliosi colori del tramonto pavese.
“Ho spesso pensato al bel ponte di Pavia” questa frase è contenuta in una lettera scritta da Albert Einstein ad una sua amica pavese a ricordo del periodo trascorso, durante l’adolescenza, in città dal famoso scienziato.
DESCRIZIONE GENERALE
Utilizzato per collegare il centro storico cittadino al caratteristico quartiere di Borgo Ticino, il Ponte coperto è lungo oltre duecento metri, è composto da cinque arcate con due portali d’ingresso alle estremità e una piccola cappella religiosa in onore di San Giovanni Nepomuceno, protettore dei nuotatori, al centro; uno degli elementi principali è la caratteristica copertura a tetto che lo rende il suggestivo simbolo di Pavia.
L’edificazione del ponte coperto ha visto protagonista diverse fasi storiche; un primo ponte sul Ticino, infatti era già presente in epoca romana ai tempi dell’Imperatore Augusto; sui ruderi di questo venne iniziata nel 1351 la costruzione di un nuovo ponte che, terminato nel 1354, vedeva la presenza di dieci arcate e due torri difensive alle estremità; la copertura a tetto fu infine voluta da Galeazzo II Visconti all’indomani della conquista della città.
Danneggiato pesantemente durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, fu abbattuto e ricostruito all’inizio degli anni cinquanta, anche se in una posizione e con caratteristiche diverse rispetto al precedente. I resti dell’antico ponte sono ancora oggi parzialmente visibili nelle acque e sulle due rive del fiume.
IL PONTE DEL DIAVOLO
Come ogni ponte che si rispetti anche il Ponte di Pavia possiede la propria leggenda legata alla sua costruzione…
PER SAPERNE DI PIÙ SUL PONTE DEL DIAVOLO
AUTORE: Antonio Quaglia
FOTO DELLA COMMUNITY:
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